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IVAN JAKHNAGIEV / ERNESTO PICCOLO | IL PRETESTO DELLA FORMA

Dal 19 ottobre al 3 novembre 2012, presso la galleria d’arte contemporanea Edarcom Europa in via Macedonia n. 12, si terrà la mostra “Il pretesto della forma” dedicata al lavoro di due artisti, Ivan Jakhnagiev e Ernesto Piccolo, che pur nella totale differenza del linguaggio pittorico utilizzato nei loro lavori, da sempre, inconsapevolmente, seguono un itinerario di ricerca a tratti molto simile.
Nelle opere di questi due artisti, infatti, si ritrovano gli stessi temi figurativi: il paesaggio, quello dei monti e dei monasteri sparsi nei boschi della Bulgaria nel primo, quello delle colline e dei borghi senza tempo della Toscana nel secondo; la figura, quella dei cosiddetti “cicli erotici” nel primo, quella delle donne tanto classiche quanto sensuali nel secondo; infine la composizione, quella di vasi di fiori dai colori irreali nel primo, quella delle nature morte dipinte dal vivo nel secondo. Ma la cosa che avvicina la ricerca di questi due artisti sopra ogni altra è l’utilizzo del colore come elemento principale di descrizione delle atmosfere: è il colore, vivace, brillante, abbondante, che domina la tela. Non è la figura a venir fuori per prima ma la composizione cromatica che, pur non essendo quasi mai vicina alla realtà, pur nelle virate quasi acide, mantiene, e qui è il merito di questi due eleganti pittori, l’equilibrio e l’armonia.

Andrea Romoli Barberini, a proposito del lavoro di Ivan Jakhnagiev, ha giustamente osservato che “E’ sulla tela, quindi, nel chiuso del suo studio, che Ivan Jakhnagiev dà vita alle sue figure fantastiche, minacciose e innocue come spauracchi per bambini, ma sempre accattivanti. Forme che evocano una dimensione lontana, fantastica, in cui segni neri, decisi e materici riescono a convivere con liriche evanescenze da acquarello”.

Mario Specchio, nella presentazione della mostra “La devozione dello sguardo”, ha invece scritto che “E’ una lieve deriva, una sorta di abbandono onirico, quella che avvolge chi guarda i lavori di Ernesto Piccolo, ma vi è insieme la consapevolezza che il sogno è vigile e la rotta controllata da un timoniere che solo apparentemente si lascia guidare dal movimento delle onde. Il colore è un pulviscolo impalpabile, eppure materico, un flusso che sembra non avere né origine né fine, eppure geometricamente contenuto nella solidità inconfutabile degli spazi e delle partiture”.

La mostra, curata da Francesco Ciaffi, si compone di circa trenta opere ed è visibile fino al 3 novembre 2012.

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