Dal 27 febbraio all’11 marzo la galleria d’arte contemporanea Edarcom Europa ospiterà presso la sede di Piazza dell’Alberone, 6 a Roma, una mostra personale del Maestro Ivan Jakhnagiev. La mostra, che raccoglie circa 25 opere rappresentative della produzione degli ultimi anni del Maestro bulgaro, avviene nell’ambito del Roma Balkan Festival – I giorni della cultura bulgara a Roma, sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica di Bulgaria, con il patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica di Bulgaria, del Comune di Sofia e del Comune di Roma e in collaborazione con l’Associazione culturale italo-bulgara “La Fenice”. All’inaugurazione, che si terrà il 27 febbraio 2006 alle ore 17,30, interverrà, tra gli altri, il Sindaco di Sofia, Generale Boiko Borisov.
Marco Tonelli, in una recente presentazione dell’opera dell’artista ha scritto: “…’C’è grossa crisi’ così Ivan Jakhnagiev ripeteva durante una divertente discussione serale con alcuni amici critici ed artisti, tra cui il figlio Alexander. Apparentemente Ivan si stava riferendo alla pittura, ma, interpretando il suo stentato italiano, di fatto credo volesse semplicemente lamentare l’impossibilità, oggi, di esprimere un immaginario poetico, nudo, lirico, ingenuo, attraverso il dipingere. Proprio lui, che ama descrivere una propria sottile magia facendo sognare e cantare le tele, al suono di una musica triste e sorridendo, stava dicendo ‘c’è grossa crisi’… ”.
NOTA BIOGRAFICA
Ivan Jakhnagiev nasce il 31 marzo 1948 a Sofia, Bulgaria. Dipinge da oltre 35 anni confermandosi attualmente uno dei maggiori artisti contemporanei bulgari. Frequente la contaminazione della pittura con interventi sul territorio e performance di grosso impatto comunicativo. Ha introdotto la body-art in Bulgaria. Ha al suo attivo più di 100 mostre personali in spazi privati e pubblici in Bulgaria e all’estero. Le sue opere sono proprietà dei maggiori Musei di Arte Contemporanea europei. Nel 2004 in occasione del suo compleanno la Presidenza del Parlamento della Repubblica gli dedica una esposizione retrospettiva all’interno delle sale del Parlamento di Bulgaria.