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Franco Gentilini

franco gentilini
Franco Gentilini nasce nel 1909 a Faenza, città in cui si forma come ceramista frequentando i corsi di Gaetano Ballardini. Negli anni ’20, quando intraprende gli studi di disegno presso la scuola Minardi, si avvicina alla poetica di Giovanni Romagnoli e degli impressionisti ottocenteschi. La passione per questa corrente lo porta, nel 1930, a Parigi dove soggiorna per un breve periodo; nello stesso anno presenta un’opera alla Biennale di Venezia alla sua XVII edizione.

GRAFICA D'ARTE

Franco Gentilini nasce nel 1909 a Faenza, città in cui si forma come ceramista frequentando i corsi di Gaetano Ballardini. Negli anni ’20, quando intraprende gli studi di disegno presso la scuola Minardi, si avvicina alla poetica di Giovanni Romagnoli e degli impressionisti ottocenteschi. La passione per questa corrente lo porta, nel 1930, a Parigi dove soggiorna per un breve periodo; nello stesso anno presenta un’opera alla Biennale di Venezia alla sua XVII edizione.

Nel 1932 si trasferisce definitivamente a Roma ed entra nell’ambiente letterario de La Terza Saletta, dove stringe rapporti di amicizia e collaborazione con diversi artisti e letterati affermati. Per l’artista inizia un periodo florido e produttivo, caratterizzato da numerose esposizioni in Italia e all’estero.
Nell’ambiente culturale romano l’artista si lascia influenzare dall’espressionismo barocco di Mario Mafai e dalla linea più rigorosa di Giuseppe Capogrossi ed elabora una nuova tecnica in cui disegno e pittura entrano in sintonia e prendono forma su fondi preparatori materici impastati con la sabbia.

Negli anni ’40, Gentilini affianca alla pittura un’intensa produzione grafica collaborando con diverse riviste, come Primato e Documento. L’artista partecipa a numerose rassegne ed esposizioni nelle quali conferma la propria abilità artistica tanto che, negli anni successivi, ottiene importanti premi e riconoscimenti pubblici; da ricordare il Premio Presidente della Repubblica conferito dall’Accademia di San Luca nel 1968.

Muore nel 1981 lasciando un ingente patrimonio artistico, indice della grande operosità che ha caratterizzato la sua produzione. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.